PREFAZIONE
Non mi sono accadute che cose inaspettate.
Molto avrebbe potuto
essere
diverso se io fossi stato diverso.
Ma tutto è stato come
doveva essere;
perchè tutto è
avvenuto in quanto io
sono come sono.
(Carl Gustav Jung)
L’uomo è un essere simbolico. Ha, cioè,
in sè delle immagini universali che a contatto con l’esperienza si fanno
simboli. E il simbolo non è altro che il linguaggio attraverso cui le storie
narrate si fanno Miti. Ed ecco qua “Bigodini sparlanti” che simbolicamente
vuole rappresentare le storie comuni raccontate o sceneggiate in un luogo
comune: il salone della parrucchiera La Ggina.
Una sorta di tempio dove vengono depositati tutti i segreti
più indicibili.
D’altra parte è da sempre stato questo
l’obiettivo dei miti: raccontare storie di mondi, di eroi o semplicemente di
gente comune, ma con la caratteristica di entrare nel profondo di una comunità,
di un gruppo di persone, per farsi immaginario collettivo. Ed è proprio quello
che fa l’autrice di questo libro, riuscendo, con le sue storie, a penetrare in
quello che è il nostro immaginario.
Storie di tutti i giorni, di gente
qualsiasi, ma che se non messe per iscritto, con l’umorismo che
contraddistingue l’autrice, non espleterebbero la loro più importante funzione:
quella di essere uno specchio della società. Uno specchio attraverso cui
guardarci e soprattutto riconoscerci. Un modo chiaro per dire: “si!..siamo
proprio noi!..”.
E tutto questo l’autrice lo fa con
sincera ingenuità, con forte ironia e, perché no, con stridente sarcasmo nei
momenti in cui lei stessa giudica poco conveniente una battuta, una parola di
troppo uscita dalla bocca delle protagoniste delle sue storie. Allo stesso modo
ad una risata spontanea riesce ad alternare momenti di velata tristezza dettata
dalla sua innata sensibilità.
In questo modo i suoi racconti vengono
impressi nella nostra mente, e mentre ridiamo, il libro mette in evidenzia gli
aspetti più vivi e reali della quotidianità: il sesso: uno dei tanti tabù della società simboleggiato dal
rappresentante sexy o descritto nei più svariati modi dalle clienti; la Fit-ness,
la cura del proprio corpo che attualmente è di fondamentale importanza tanto da
spingere le clienti a farsi belle per un
funerale. Una cura che simboleggia l’insicurezza e la paura di non essere
adatto, una ricerca spasmodica della perfezione, pena l’esclusione dalla
comunità; facebook il social network
più famoso al mondo dove ognuno può essere virtualmente se stesso senza esserlo
realmente o trasformarsi in ciò che ha sempre desiderato essere senza
identificarsi; o il Grande Fratello
e cioè quella curiosità morbosa della gente che arriva a farsi quasi
voyeurismo, un godere eccitante nello spiare, nell’osservare, nel sapere ogni
lato recondito della vita di qualcuno, inclusa la spesa al supermercato.
“Bigodini sparlanti” è tutto questo.
Storie che fanno ridere, che fanno riflettere che entrano nel nostro
immaginario collettivo e l’autrice lo sa che chi entra nell’immaginario
collettivo…si fa mito.
Dott.ssa Maria Anna Carlino
Segreteria del
Rettore
Università del
Salento